Alessia Zuccarello
Fotografa

Data pubblicazione intervista:

10/01/2007

D. Il suo percorso di donna e artista. Quali elementi differenziano l’opera di una donna da quella di un uomo?

R. Da piccola la mia passione era disegnare. Mia madre, anni dopo, mi convinse a fare gli studi artistici. Frequentai l’Accademia di Belle Arti a Torino; lì mi appassionò il corso di mass media, da dove iniziò il mio percorso di videoartista. Non trovo che ci siano differenze. Per me l’arte non ha genere né categorie. Un’opera mi colpisce a prescindere da chi l’ha fatta.

D. Tra la vocazione artistica e la raggiunta autonomia c’è stato un divario?Ha fruito del sostegno della famiglia?

R. Ovviamente. Se si sceglie la carriera artistica non si può pretendere uno stipendio mensile, la mutua, la pensione.. Dipende tutto da te. Ho fatto i più svariati lavori, ma senza l’aiuto della famiglia non avrei potuto acquistare attrezzature che oggi mi permettono di lavorare e mantenermi.

D. Racconti l’episodio che ha determinato il passaggio da un sogno d’arte ad una professione d’artista?

R. Mi ritengo abbastanza fortunata perché ho iniziato ad esporre subito i miei lavori in spazi istituzionali, concorsi nazionali ed internazionali e gallerie d’arte. Purtroppo sotto il profilo economico non è ancora una professione.Mantengo me stessa e la mia attività artistica solo grazie all’esperienza che ho acquisito nel video, lavorando in diversi ambiti anche al di fuori della videoarte.

D. Relazioni sociali e canali di finanziamento pubblico: sono importanti, sa come accedervi?

R. Sono in buoni rapporti con artisti e curatori italiani e della mia città con cui ho avuto occasione di collaborare e discutere del mio lavoro. Come singolo artista in Italia è difficile ottenere finanziamenti pubblici, se non per i progetti curatoriali a cui si partecipa. Sono informata mensilmente sulle scadenze dei bandi di concorso, tramite l’iscrizione all’archivio di Via Farini e a quello del Gai, e attraverso vari portali d’arte mondiali.

D. L’essere donna è stato un vantaggio, un ostacolo o un aspetto ininfluente?

R. Per la maggior parte delle volte è stato ininfluente.

D. Quali tematiche privilegia?

R. Il mio lavoro si concentra sul corpo, sulle sue emozioni e sentimenti più intimi e profondi.Mi interessano tutti quegli aspetti irrazionali della mente, considerati “disturbi evolutivi” secondo un retaggio culturale che vede il dominio della razionalità, che si manifestano liberamente, fuori dal nostro controllo. Considero materiale di ricerca i gesti semplici e ordinari, così ricchi di interiorità ed emozione, simbolo di ogni singolo istante di vita vissuta.

D. Ha qualche consiglio da dare ad artiste emergenti?

R. Girate il più possibile per le più importanti fiere d’arte contemporanea, gallerie, Biennali. Se il vostro budget è scarso, il web è uno strumento validissimo per conoscere le più svariate situazioni artistiche mondiali. Non fermatevi alla vostra città, siate sempre informate per non ripetere cose già fatte e non montatevi mai la testa, ci vuole umiltà e consapevolezza dei propri limiti.