L’indagine dell’Artista romana è tutta rivolta a cercare di mettere in luce il mistero che ogni donna nasconde nel profondo della propria anima. I volti femminili, dipinti ad acrilico sulle tele, presentano chiome irrequiete, scomposte, fluttuanti nel vento, o ingabbiate in cappelli, domate in acconciature, tutte però raffigurate nella loro educata scompostezza.
I capelli, da sempre e per sempre, simbolo della più affascinante femminilità, indice delle sue contraddizioni e dell’umore, manifestano, loro malgrado, l’interiorità e lo spirito ribelle presente nell’animo della donna nonostante le costrizioni della società e dell’educazione.
Gli stessi, a volte, si ribellano alla compostezza che l’acconciatura impone con lo stesso senso di insofferenza che può provare colei che vive in un contesto non consono alla propria indole.